Almanacco veneziano della settimana 43

Si tratta di un almanacco dove riunisco alcune notizie degne di nota, aggiungendoci del mio. Di tanto in tanto, tra le righe, troverete qualche bella foto che ho scattato nella capitale della Serenissima.

Oggi, 24 ottobre 1471, viene autorizzata l’istituzione della Scuola di Santa Maria della Giustizia.
Siamo a Venezia: ovviamente non poteva non nascere un modo più spiccio e ironico per definirla, fu infatti nei secoli nota anche come Scuola dei Picai. ☠️
Picai: impiccati, e già ci suggerisce che facevano gli iscritti a questa scuola. 😇
In pratica l’associazione doveva accompagnare i condannati a morte nel loro ultimo viaggio, cercando di sostenerli nel trapasso, immagino con grazia cristiana. Si occupavano anche della sepoltura di quei disgraziati.
Provate a immaginare questi qua che uscivano incappucciati vestiti tutti di nero. Volto completamento nascosto. ⚰️ Una lugubre processione scandita dalle preghiere fino al luogo di detenzione, poi preghiere fino all’alba e l’avvio al patibolo. 😲
Sì, lo so, forse qualcuno di voi vorrebbe parteciparvi accompagnando qualcuno che ha in mente 🤔… ma no-no, queste cose non si fanno più! ☝️
In pochi anni la scuola, unitasi con un’altra simile, sempre in Venezia, divenne importante acquisendo fama e ricchezza.
Si munì di una bella sede, proprio dove sorgerà il teatro La Fenice, ma un incendio la distrusse completamente nell’anno 1562 🔥🔥… vedete come il fuoco ritorna sempre nei nostri racconti? Lo so… è un paradosso visto che Venezia sta nell’acqua, ma è proprio così! 🤷‍♂️
I membri ricostruirono la sede che diventò davvero bella su progetti dei Contin e in parte del Vittoria: è quel bellissimo edificio in Pietra d’Istria, di fianco alla Fenice, ripeto, dove ora ha sede il prestigioso Ateneo Veneto.
🏦 La facciata bella e massiccia si sviluppa su due piani, nel secondo si intravede già qualcosa di barocco. Interessante la sommità con un bel bassorilievo della Crocifissione tra le statue.
La ricca scuola, anche negli interni, nei primi dell’800 fu spogliata delle sue opere e definitivamente soppressa con l’arrivo di… di? indovinate un po’? 😄
Venne poi assegnata con decreto napoleonico, appunto, alla Società Veneta di Medicina, da lì la fusione con altre associazioni culturali e quindi la nascita dell’Ateneo Veneto che divenne importante luogo d’incontro di personaggi del Risorgimento.
Anche oggi l’associazione è molto attiva, organizzano spesso corsi e conferenze su Venezia, ai Venice’s lovers consiglio una visita al loro sito.
Ciao! 🤭

Oggi, 25 ottobre 1732, muore nella sua Belluno Andrea Brustolon.
E chi era? 🤔
Era un giovinetto che ebbe la possibilità, un po’ per contatti un po’ per vocazione, di trasferirsi a Venezia, la capitale ricordo sempre, e imparare come lavorare il legno.
Si cimentò con la scultura grazie alla presenza dello scultore genovese Filippo Parodi. In quei anni era a Venezia per lavorare a un monumento funebre e nella vicina Padova per una Deposizione, considerata poi un suo capolavoro.
Incertezze poi su un suo viaggio a Roma. Preciso che io non ho mai letto sue biografie dettagliate. Quindi il ritorno a Venezia.
Negli anni si fece talmente bravo col legno da metter su una bottega divenuta presto di prestigio.
Iniziarono così le commissioni importanti da parte di famiglie nobili: i Corner, i Pisani e i Venier, tutta gente ricchissima che poteva permettersi qualsiasi arredo. Mi pare che coi Venier avviò una collaborazione protrattasi per dieci anni.
Scolpiva di tutto, dai soggetti sacri al profano. Figure singole oppure addobbi, intarsi, porta-vasi, sedie e poltrone pazzesche per bellezza. Come periodo siamo tra i due secoli 6-700.
Oltre che per estetica ed unicità incomparabili all’epoca, era anche famoso per le colorazioni che riusciva ad imprimere ai suoi lavori.
Alcuni lo chiamano il Michelangelo del Legno, 😲 ma non so se questo epiteto sia coevo o postumo, comunque sicuramente è meritato.
Se ogni tanto avete occasione di seguire il simpatico duetto in TV tra Mauro Corona e Bianca Berlinguer, sappiate che quando se ne esce con “Brustolon!” non è un’imprecazione. Infatti, proprio nella sua piccola Erto c’è un crocifisso del grande scultore.
Andrea tornò tra le sue montagne intorno al ’20 dove fondò un’altra bottega.
Che ci ha lasciato il Michelangelo del Legno?
Beh, proprio nella sua Belluno una pala d’altare di legno, pensate!
Mentre a Venezia potete trovare suoi lavori sparsi un po’ ovunque per la città. A Ca’ Rezzonico, il Museo del ’700 Veneziano c’è una sala a lui dedicata. Altri lavori nelle chiese e in numerosi musei e palazzi della città.
Io non me ne intendo di scultura, ma davvero i suoi lavori hanno una plasticità e precisione dei dettagli incredibili.
Lo so: oggi 2006 ci lasciava anche il maestro Emilio Vedova. Lo facciamo il prossimo anno dai… 🙂
Ciao! 😘


Oggi, 26 ottobre 1630, il doge Nicolò Contarini si leva il cappello ducale, lo appoggia sull’altare di San Marco e pronuncia il voto solenne per la costruzione di un grandioso tempio dedicato alla Madonna; San Maria della Salute… lo scambio? La fine della peste nera. 💀
Già, 1630 e ’31, la stessa peste che abbiamo studiato (io non tanto bene in verità 😄) nel celebre romanzo del Manzoni.
Fu una sciagura, un evento spaventoso, e pensare che i veneziani avevano terminato da pochi decenni l’altro tempio colossale sorto come voto per far cessare un’altra peste catastrofica, quella del 1576 in cui morì il grande Tiziano per capirsi. (Sappiate che comunque il maestro aveva la sua bella età 👴 quasi inarrivabile).
In quel caso il tempio fu costruito sull’Isola della Giudecca, il possente Redentore. Nella foto di stamattina li vedete tutti e due! 😍 Il Redentore è quello lontano a sinistra mentre la Salute il cupolone a destra, dietro Punta della Dogana.
Niente… anche questa fu una carneficina, chi parla di 40 mila, chi di 90 mila morti solo nella capitale 😟, fatto sta che più di un terzo della popolazione non sopravvisse al morbo.
Non so… contate una dozzina di persone che conoscete e levatene quattro, (con tre mi sembrava penoso…), giusto per capire.
Ho letto che nelle città interne il morbo fu ancora più spietato, a Verona si superò il 60 per cento di mortalità. 😳
Venezia era allo stremo, due pesti nere nel giro di poco più di mezzo secolo. Attività produttive, commerciali, artistiche, perché no? guerre… Tutto fattosi dannatamente così difficile. Il morale della popolazione era a pezzi, serviva un guizzo, qualcosa di grandioso per risollevare gli animi. 💪🌈💪
Il risultato di quel voto fu la creazione delle Basilica della Salute, dedicata alla Madonna. Un’opera grandiosa, straordinaria, moderna… futuristica direbbero oggi. 😮
Su non so quanti progetti valutati fu coraggiosamente scelto quello del Longhena:
“opera vergine, non mai vista, degna e bella, fatta in forma di rotonda macchina…” scriverà in seguito. ✒️
Accidenti… eccome se è bella! 😍
Non so dirvi quale sia la prospettiva, lo scorcio più amato dai pittori di tutto il mondo, 👨‍🎨 ma sicuramente questa chiesa che esce dall’acqua tra il Canal Grande e il Bacino di San Marco, è uno di questi.
Giochiamo coi Lego… Baldassare prese un enorme cupolone, una semisfera, appoggiandolo su una colossale base ottagonale cilindrica in Pietra d’Istria a sua volta su un’altra enorme. Guardate i grossi contrafforti rotondi che sostengono cupola e primo cilindro… ma dai! non vi ricordano le rotelle di liquirizia? 🍭😋
“Che mato!” Che genio. E poi la posizione, praticamente sull’acqua, che seppe sapientemente sfruttare ideando quell’imponente scalinata culminante col frontone principale così immenso e palladiano.
Fuori è un fiorire barocco, mentre l’interno è strutturalmente quasi spoglio. Quasi, perché in verità tra le cappelle coincidenti con l’ottagono della base e la sacrestia, vi sono opere d’arte immense: Tiziano, Tintoretto, Salviati, Padovanino, Liberi… e persino tele di Luca Giordano, il pittore napoletano.
Se ci andate, fate un salto nella sacrestia, costava un paio di €, ne sarete sorpresi! Quel Tintoretto poi… tutti si girano per vedere da dove provengono i raggi di luce che colpiscono la tavolata imbandita di Cana; 😄 troppo divertente. Per la cronaca; Caravaggio (il maestro della luce) doveva ancora nascere. 😉
Per costruirla la Serenissima ci mise una montagna di soldi; mezzo milione di zecchini d’oro! 💰💰💰 E ci vollero più di 50 anni! Vabbe’ dai, oggi ce ne avrebbero messi 100, ma fatta col cemento armato. 😏
I maestri prima demolirono un vecchio monastero vicino ai magazzini di Punta della Dogana, poi consolidarono il terreno molle e acquitrinoso con un milione di pali… sì avete capito bene: un milione. 😳
Note successive e studi anche recenti hanno poi ridimensionato il numero decimandolo… va bene, dico io, ma guardate in foto quel popò di edificio in pietra d’Istria con l’enorme cupola ricoperta di piombo, a proposito, qualcuno sa dirmi quanto può pesare? 🤔 Diverse decine di tonnellate come minimo, quanti T.I.R. ? 🚛🚛 🚛🚛
Tutto costruito sul fango, nelle melme lagunari. Qualcosa sotto devono pur averci messo se sta lì immobile (pazzesco per Venezia!) da… da 4 secoli? 🙂
(Pare che il Longhena si servì di espedienti unici e innovativi per fare star su tutto, persino di una grossa catena interna inserita nei muri).
Potete arrivarci anche a piedi, non serve un vaporetto. Oppure…🏊‍♀️ come faceva Lord Byron. 😁 Anzi, se aspettate la festa del 21 novembre, ma non in troppi: vista anche la stagione è una festa più dei veneziani, potete passare sopra al ponte provvisorio sul Canal Grande… tipo quello verso la Giudecca per la festa del Redentore.
La prima pietra della grande chiesa fu posata il 25 marzo del 1631, il 21 novembre fu il giorno ufficializzato come fine delle peste. Nel frattempo, il doge e il patriarca, le due persone di spicco che fecero quel voto, erano già morte. 😌
Ciao! 😘

Oggi, 27 ottobre 1848, avviene la fortunata e valorosa sortita di Marghera.
Purtroppo non è la prima volta che ci imbattiamo in questo anno, e perché? 🤔
Beh, fu l’anno in cui i veneziani stufi dell’invasore, in questo caso austriaco, dissero: adesso basta!! 😤
Che poi, vi ricordate l’almanacco sul tradimento di Napoleone che stabilì la fine totale della Serenissima?
Insomma; caduta della repubblica: dai francesi agli austriaci, poi di nuovo i francesi, poi ancora gli austriaci… ce n’è è voluta, ma alla fine i veneti si ribellarono. 😬
Sollevazione popolare, una vera rivolta, Daniele Manin – non Ludovico appena visto – portato in trionfo: ahimè se gli omonimi fossero stati invertiti… 😩
All’inizio pare che andò anche benino, considerate che era una città-stato che si ribellava all’impero austriaco. Il Lombardo Veneto, proprietà austriaca, iniziava ad essere messo in discussione. 💪💪
Poi, a quanto pare, qualche grosso errore di valutazione del tipo… “ma ’sti veneti son proprio dei co@@ni! Hanno vinto e ci hanno lasciati andare liberi e armati!!” 😝
Insomma, da quel che ho capito furono fatti molti sbagli di strategia militare. Trovate una bella pagina anche su wikipedia di questi eventi googlando: Repubblica di San Marco, che, ripeto non è la Repubblica Serenissima millenaria.
Però dai, oggi 1848, le cose andarono per il verso giusto e i veneziani riuscirono a scacciare l’invasore dai territori vicini appresso la laguna e anche in altre città del nord Italia.
Mamma mia se gli austriaci la ebbero a male. 🫵 Una volta tornati in forze (sempre per gli errori fatali) e riconquistata Mestre iniziarono a bombardare Venezia con una cattiveria… 👺 avevo anche letto che Venezia è stata la prima città ad essere bombardata dal cielo, pensate. 😮
Questi austriaci si sono serviti di mongolfiere cariche di esplosivo direzionate sulla città. Mi pare che non fecero molte vittime, in quanto si capiva dove cadevano. Trovate delle storie curiose anche con succose notizie tecniche su questo primo tentativo di bombardamento dal cielo, 💣💣 anche perché i veneziani mica stettero a guardare… e chiamarono un tizio per la controffensiva. 🚀… in verità pare che i primi tentativi austriaci andati a mare, letteralmente, destassero molte risate tra i presenti incuriositi.
E così, fallito il bombardamento dal cielo, ripresero le cannonate su Venezia. Una pioggia dal cielo, copiosa, anche se forse lì e lì come gittata. Se vi interessa, ben due edifici che abbiamo visto assieme (ma non l’ho scritto) hanno ancora conficcate nei muri le palle austriache. 😳 Vediamo se qualcuno di voi ce ne dà notizia. 🧐
I combattenti per Venezia furono valorosi… ma gente! Erano altri tempi, era il Risorgimento Italiano, persino studiosi e letterati erano tra i primi a buttarsi in prima linea. C’era un sogno da raggiungere, di tre colori, altro che le false promesse d’oltralpe. Nomi come Sirtori, Tommaseo e l’amico poeta napoletano Alessandro Poerio che perse la vita proprio per le ferite riportate in quello scontro per Forte Marghera.
C’è ancora, il forte, lo intravedete entrando in laguna sulla sinistra mentre lasciate la terraferma.
Ciao! 🤭

Oggi, 28 ottobre 1934, sono un po’ di corsa ed ero anche indeciso di quale fatto importante parlarvi tra nascite e morti eccellenti. 😅
Ma, visto che in molti lo vedono, lo calpestano, lo fotografano (non parliamo di selfie 🤳) ma nessuno mai ne parla, vi racconto due cosette sul Ponte degli Scalzi. 🌉
Eh, un signor ponte ’’cio’”. È il primo che vedete uscendo dalla stazione, ed anche bello grande: se ne saranno resi conto quelli che dopo una giornata a spasso per la città l’hanno ripercorso alla sera. I suoi scalini non finiscono mai! 😄
Veniva inaugurato oggi 1934 dopo due anni dall’inizio dei lavori… altri tempi. 🤭
Un ponte c’era già prima, ma di ferro e dritto, tipo quello che c’era all’Accademia. Questi ponti furono costruiti in gran velocità, nel nostro caso perché una volta creata la via per la terra ferma con la ferrovia, serviva un passaggio veloce. Se ci pensate tolto Calatrava e gli Scalzi… che giro fare per la neo-nata stazione?
E infatti, all’inizio, c’erano i traghetti, le così dette “mozze” per passare da una parte all’altra. 🛶🛶
Insomma, ora siamo in Italia, non c’è più l’Austria, così facciamoci un bel ponte, anche perché iniziano ad arrivare i signorotti in macchina dal Ponte Littorio, ora della Libertà. E anche i pullman dai… 😊 🚎
Abbandonata l’idea di un tunnel, un sottopasso… perché no?! (Nella grande Venezia era prevista anche una metro sub-lagunare! Ah sì giusto, Venezia non è più una città, è un museo a cielo aperto e a breve avrà anche i tornelli d’ingresso 😒).
Insomma, si decise di attuare il progetto del Miozzi che voleva lasciare il segno anche lui come i suoi predecessori, Da Ponte in primis col suo unico e inimitabile Ponte di Rialto.
Bello! Tutto in Pietra d’Istria leggero e anche fine dai, in un unico arco con la luce supera i 40 metri! 🤩
Non c’è un grammo di cemento né un’intelaiatura fatto tutto ad arte utilizzando le cèntine per realizzarlo. 👏👏 Le tubazioni passano nel parapetto ispezionabile.
“Un esile sopracciglio marcato a candida meraviglia” ne scrisse Diego Valeri.
Lo so, lo percorriamo noncuranti, io per primo, sovente attratti dalla letizia che ci darà la veduta una volta raggiunta la sommità. Oggi sappiamo qualcosa in più di questa magnifica opera di Venezia.
Ciao! 😘

 

Ma quante ne sono successe a Venezia in 1600 anni di storia?! 😄

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Alla prossima settimana.  Ciao!