Anche questa settimana il percorso che vi propongo sarà frammentato, ma concettuale, come quello appena visto per i bei portali di Venezia.

Potremmo chiamarlo:

Cose molto originali che mi hanno colpito a Venezia di cui in pochi parlano” 😅 … sembra il titolo di un film della Wertmuller, tra l’altro le rendiamo omaggio anche noi visto che è scomparsa da poco. (La sua Melato: inarrivabile.)

Partirei da questa foto di una tavola della Grande Meretrice Babilonia.

Mi ha colpito, davvero.
Si tratta di un antichissimo polittico (più tavole) di Jacobello Alberegno, siamo nel ‘300! Anni luce di distanza anche dai primi “pittori tonali” (che usavano solo il colore sovrapposto) come Giorgione.
Jacobello, veneziano, è un pittore di cui si sa molto poco, nonostante moltissime persone si dedicano allo studio della storia dell’arte.

In pratica, sono dipinti alcuni fatti dell’Apocalisse, narrata da San Giovanni, tra cui, appunto, la Grande Meretrice.

Donna bellissima che cavalca una bestia strana (a dir poco), a sette teste e dieci corna.
Tiene in mano la coppa colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione.
Vomita un fiotto rosso, copioso: il sangue dei santi e dei martiri di Gesù. 😳

La potete ammirare alle Gallerie dell’Accademia.

Originale, no?

Ciao!🖐🙂

Secondo appuntamento con “cose molto originali che mi hanno colpito a Venezia di cui in pochi parlano” .😄

Questa cosa, per me particolare, l’ho vista sul pavimento di San Salvador.
Ho già avuto modo di parlare di questa chiesa stupenda trattando di Tiziano e della tomba della Regina di Cipro. Cercate tra i percorsi.

Non si vede subito, anche se sta ai piedi dell’altar maggiore, perché similmente ad altri tondi di marmo nero, si trova all’interno di una complessa geometria concentrica molto particolare… non ci si fa caso, ecco, ma voi ora lo sapete. 😉

Notizie? Decisamente poche.
Penso che sia la tomba sotterranea di Bartolomeo Bontempelli, un mercante veneziano ricchissimo.
Arrivò a Venezia giovinetto, tredicenne e squattrinato nel 1550 circa.
Riuscì a comperare una piccola bottega (forse grazie a una vincita alla lotteria oppure aveva una piccola somma con sé) da lì un vero impero economico assieme al socio, rapporto rafforzato anche da matrimoni interni alle famiglie.

Venezia, nel ‘500, e non solo, era veramente una terra di grandi possibilità. E infatti questa non è la prima famiglia di “foresti” che si sono molto arricchiti che incontriamo nei nostri percorsi.
Trovate questa bella vicenda anche sul sito Treccani e se volete vedere il volto del protagonista, è immortalato in un dipinto di Sante Peranda.

Ciao! 🖐🙂

 

Terzo giorno di ”cose molto originali…”

Un corridoio nell’Ospedale Civile di Venezia. Più originale di questo… 😄

Fino alle soppressioni napoleoniche era la sede di una delle Scuole Grandi di Venezia, quella di San Marco. Molti la conosceranno per l’ingresso monumentale – bello da togliere il fiato – del Campo di San Giovanni e Paolo detto Zanipolo.

All’interno custodiva opere d’arte incredibili, tra queste dei dipinti notevoli di Tintoretto.
Il salone della scuola è visitabile… e anche l’ospedale, come tutti gli ospedali del resto. 🙂 Ovviamente, aspettando tempi migliori.

Ciao! 🙂🖐

Oggi chiudiamo i post della settimana dedicati al percorso su “cose curiose e originali”.

Se provenite dall’Accademia o ci state andando, quasi sicuramente dovrete attraversare il bellissimo Campo Santo Stefano.

Se alzate lo sguardo sui tetti verso la chiesa, potrete osservare questa curiosa abbinata di campanili.
Si tratta di un grazioso quanto particolare campanile a vela, con dietro uno ”classico’ a torre, parecchio pendente.

Sono i due campanili della chiesa del campo; Santo Stefano.

In una delle due foto, lo potete vedere dal campo subito dietro, Sant’Anzolo, dove appare in tutta la sua altezza… e pendenza! E di tanto anche! 😄


(Non chiedetemi il perché, vuoi per i processi di digitalizzazione, per gli obiettivi… non so, ma la foto è venuta tutta un po’ storta. Sembra abbia voluto intenzionalmente accentuare l’inclinazione del campanile, un pochino sì, ma se la diminuivo, la prima casa di sinistra in pratica cadeva sul campo… non so… magari qualche fotografo riesce a spiegarmi :-)… magia di Venezia? )

Il povero campanile, durante i secoli della sua vita, ne ha passate parecchie. Iniziò a inclinarsi già da subito, a metà ‘400, ma si continuarono i lavori cercando di porvi rimedio. Nell’agosto del 1585 lo colpì un fulmine distruggendolo nella sommità, dalle cronache sembra che si fusero persino le campane! 😱

Riparato, iniziò di nuovo a pendere… altri interventi importanti sulla staticità.
Si decise così di fermare temporaneamente le campane, che potevano comprometterne la stabilità. Quindi fu costruito il campanile a vela… ecco a cosa serviva. 🤔

Se l’osservate, sempre da Campo Sant’Anzolo, vi accorgerete che in basso, una parte della chiesa è costruita sopra il canale! 😯
Questo per dirvi le condizioni in cui sorgevano gli altissimi (a quei tempi) campanili di Venezia.

Il campanile di Santo Stefano è continuamente monitorato, attualmente è fuori asse di 2 metri su un’altezza di 66!

Ciao!🖐🙂