Il percorso che voglio proporvi questa settimana, lo definirei: PORTALI

 

Vorrei proporvene qualcuno, a mio modesto avviso rilevante, che merita almeno un sbirciatina nell’attimo in cui ci si passa sotto o nelle vicinanze.

Questo è il portale della Chiesa di san Giobbe, siamo in zona Cannaregio, proprio vicino al Ponte dei Tre Archi.

L’intera opera è dello scultore Pietro Lombardo, siamo sul finire del ‘400.

Nella lunetta il sole emana dei raggi che diventano frecce, forse di pestilenza, ma questi vengono in qualche modo fermati dalla presenza di San Giobbe sulla destra e da San Francesco, salvando i territori sotto a cui fanno scudo.

Gli stipiti sono un piacere alla vista.
I decori, tutti scolpiti, partono dal basso con semplici ramaglie spinose da un cespo.

Poi, allungandosi verso l’alto: fiori, frutti mangiati da uccelli e altre creature, per culminare con l’aquila, il simbolo biblico di rinascita.

In pratica la metamorfosi e il rinnovamento attraverso la fede in Dio… ma questo non è il mio campo. 😄

 

Questo invece è il ricco portale della Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo.

Se chiedete informazioni a Venezia, probabilmente ve la indicheranno come San Zanipolo, che sembra strano, ma in realtà non è altro che la contrazione e unione di Giovanni e Paolo in dialetto. 😄

Senza entrare in particolari da intenditori, si nota comunque la ”stranezza” dell’opera, in quanto sembra nato dalla fusione di due stili, quello a ogiva (gotico), mi perdonino gli intenditori, a quello del rinascimento.
Sicuramente, quindi, il portale fu conseguente alla chiesa, costruita in un bel gotico veneziano nel ‘300.

Pare opera del grande scultore Bartolomeo Bon aiutato da altri maestri nella parte ”rinascimentale”.

 

Non potevo mostrarvi il portale della Chiesa di San Zaccaria (vicinissima a San Marco) senza lasciare parte del suo contesto. L’omino in basso a sinistra sono io. 😄

In questo caso ho fatto un’eccezione alla regola:

il mattone è bello, io lo adoro. Il rosso del cotto unisce la terra col fuoco, la passione dell’uomo che si manifesta su un’intera facciata. Ma accidenti, una cosa come questa quando la rivedete? 🤩

Curve e linee rette, colori, scuri e chiari, vuoti, sporgenze e masse: tutti gli elementi si combinano in qualcosa di assolutamente armonioso e nuovo. Eh! Codussi… bravino dai. 😅

In onestà andrebbe detto che la parte bassa policroma fu intuizione del predecessore; il Gambello. Ma Codussi preferiva la bianchissima Pietra d’Istria; la roccia più longeva in acque lagunari.

Il portale fu opera iniziale di un architetto che io non conosco: Giovanni Buora, ma terminato da Alessandro Vittoria, uno dei più grandi scultori dell’epoca…

Parlerei ore dello stile unico del Codussi; diciamo curvilineo tripartito, a Venezia ce ne sono esempi stupendi che anche il profano come me potrebbe riconoscere.
Magari un giorno parleremo di stili e architetti.

Vi lascio a due righe tratte da un libretto che amo.

[…]
“Dipingi” bisbiglia la luce invernale, quando è bloccata dal muro di mattoni di un ospedale o quando, dopo la lunga traversata del cosmo, arriva a casa in quel paradiso che è il frontone di san Zaccaria.
E tu avverti tutta la fatica di questa luce che si concede un’altra oretta di riposo tra le conchiglie marmoree di San Zaccaria, mentre la Terra porge l’altra guancia al sole.
(Iosif Brodskij)

Chiudiamo i 4 post della settimana dedicati ai PORTALI con questa curiosa testimonianza. ( Chiesa della Maddalena).

Probabilmente, visto il vostro interesse per questo tema specifico, ne vedremo altri 4 la settimana prossima.

Dicevo… curiosa testimonianza in quanto nella lunetta marmorea del portale c’è raffigurata una strana immagine.

Si tratta di un grande occhio, che ci osserva dall’interno di un triangolo incastonato nel cerchio. C’è chi scomoda la Massoneria e persino i Templari per darne spiegazione. 🤔

Certo è, che sopra il portale di una chiesa, rappresenta comunque una fatto curioso… e anche la scritta incisa sotto ”sapientia edificavit…” in effetti 🧐

Nella foto volevo mostrarvi il portale di ingresso, ma se avete modo di vederla per intero, noterete che il progetto del Temanza era molto più impattante, facendola assomigliare nella facciata e nella forma al Pantheon di Roma. Lì, i suoi resti.

E, se gradite, altri 4 portali la settimana prossima e, perché no, magari in seguito delle porte/portoni molto particolari che ho fotografato.

Ciao! 🙂🖐