Via Garibaldi, l’unica di Venezia

Cerco sempre di tenermi fuori da qualsiasi polemica dal sapore di politica, anche se riguarda Venezia o la sua laguna.

Ogni tanto però anche in terraferma veneta, qualcuno mi chiede che ne penso delle grandi navi.

Due settimane fa mi sono fermato per un fritto misto in un bel posticino in laguna sud. Guardando a nord, verso Venezia, che più o meno sta piazzata al centro, le uniche cose che apparivano, sfuocate per la distanza, erano il campanile di San Marco e la cupola della Chiesa della Salute. Poi, delle masse enormi che si spostavano lentamente… le grandi navi.

Che ne penso io delle grandi navi?
Semplice: che sono grandi.

Conscio che il mio pensiero in proposito può risultare piuttosto laconico, ho sentito l’amico Pericolo Laguna, lui sì un vero lupo lagunare. Uno, che di certo non le manda a dire.



Ciao gente,
ho un po’ seguito la cosa delle grandi navi perché m’interessava, fin quasi a farmi uscire il sangue dal naso dalla rabbia.
Tutto questo parlare di esperti, politici, addetti ai lavori… si può sintetizzare in una parola:

schei! (soldi)

Dopo l’incidente di giugno, visto in tutto il mondo, e che tra l’altro ”ha detto bene” a tutti, (li hai visti quelli che saltavano giù al volo?!), qualcuno mi ha girato una registrazione dove si sente chiaramente un alto tecnico, passami il termine, poco prima dell’impatto, dire a un altro: questa è la fine delle grandi navi a Venezia.

Beh, persino lui è stato smentito. E mica dopo tanto sai! Com’è che si dice?

Show must go on!

E così è stato, figurati; il giorno stesso!

Ma tu vuoi la mia opinione, giusto? Allora te la dico.

Una parolina magica, anzi due, dal sapore anglosassone: home port.

Sai cos’è? …Te lo dico io.
È il porto che la grande compagnia crocieristica sceglie come capolinea.
Venezia è un home port di livello mondiale, tutto qui.
Due numeri?

Allora, lo scalo passeggeri, come ben sai si trova in città, di fianco al centro storico nella zona detta Marittima.

A te turista che arrivi a Venezia in treno o macchina, quando sarai sull’acqua te la troverai in fondo sulla destra.

Oltre ad essere premiato come il migliore del Mediterraneo, può ospitare contemporaneamente fino a 10 navi, no limits, di qualsiasi grandezza.

Anche il mostro più grande mai costruito?
Beh sì, certo, ci sta tranquillamente.

Ci sono oltre tre chilometri di banchina e quasi duemila persone che ci lavorano. Inoltre, ci sono interventi in corso e anche programmati per il potenziamento delle strutture… del tipo?
Parcheggi, linee trasporti locali ecc… c’è anche il trenino monorotaia automatico.

Perché, torno a dire; le paroline magiche che troppo poco spesso sento dire, sono: home port.
La gente, i passeggeri, turisti da tutto il mondo da Venezia in nave partono e ci arrivano perché lo vogliono fare, magari dopo aver sfogliato una brochure in un paesino del Texas.

D’altronde, diciamolo. Hai due soldini, oppure hai deciso di goderti la liquidazione per fare la vacanza della tua vita?

Prendi un jet, atterri nel terzo scalo d’Italia. Sali direttamente su un motoscafo che ti porta nelle viscere della città più straordinaria del mondo. Dopo tre giorni da favola ti prendi la tua bella grande nave per il Mediterraneo. Ritorni, più carico che mai, e se hai voglia e tempo fai le stesse cose, al contrario.
Mica male, no?

Venezia non è solo una città da sogno, ma anche un lifestyle.
Sapete quante copie ne esistono al mondo?
Beh, c’è chi dice 97! Sì, avete capito bene. (Io ne conosco solo qualcuna).

Ora scusate questa digressione, ma può esser utile.
Tempo fa, in casa da un’amica che vive su un’isoletta, ho visto al compact disk un film sulla storia del tizio che ha creato i Mc Donald’s.
Si chiamava Ray Krok. Il film era una specie di biografia: The Founder.
Comunque, la cosa che mi ha colpito, è che alla fine lui ha fatto tutto un gran casino per impadronirsi del nome, usarlo e tenerselo: Mc Donald. Giuro!

Cosa voglio dire.

Venezia, la città anfibia, dell’arte, dell’antica repubblica, la città che forse sparirà inghiottita dalle acque entro il prossimo secolo, è un brand che non ha pari, specie se riferito al mare… che c’è di più? Atlantide? (tocchiamoci ovviamente!)

Quindi, li capisco anche:
Volete farmici rinunciare? a me che muovo migliaia di persone e di milioni?
Certo! Fatelo dai!’

E sapete che c’è?
Che nel frattempo tutto è bloccato di nuovo, tranne le grandi navi che non si sono mai fermate… com’era quel titolo di Fellini?

”E la nave va”

Ciao amici!


Grazie del tuo punto di vista Pericolo Laguna. Sempre chiaro e diretto.